mercoledì 5 febbraio 2025

Le sneaker come specchio della globalizzazione: tra mito, simbolo e consumo

Nel libro I piedi del mondo, Tommaso Ariemma ci porta in un viaggio affascinante attraverso la globalizzazione economica e le sue conseguenze sociali usando un oggetto che tutti conosciamo: le scarpe. Non scarpe qualsiasi, ma le sneaker Nike, che sono diventate molto più di un semplice accessorio. Oggi, le sneaker raccontano storie, esprimono personalità, desideri e perfino dinamiche di potere.

Basta guardarsi intorno: ovunque, dalle strade delle città alle passerelle di moda, le Nike sono un segno distintivo. Non sono solo scarpe sportive, ma un biglietto d’ingresso per un mondo fatto di stile e identità. Se prima servivano solo per correre o giocare, oggi rappresentano chi siamo e come vogliamo essere visti.

Per capire il successo delle sneaker, dobbiamo fare un salto nel passato. Da sempre, gli oggetti che usiamo ogni giorno hanno un valore che va oltre la loro funzione pratica. Pensiamo ai sandali dei faraoni egizi, che non erano semplici calzature, ma segni del loro potere divino. O alle scarpe dei patrizi romani, che indicavano il loro status sociale.

Col passare dei secoli, questa logica non è cambiata. Nel Medioevo, solo i nobili potevano permettersi certi materiali pregiati. Oggi, la produzione industriale ha reso molti di questi simboli accessibili a tutti, ma senza far perdere loro quel valore speciale. Le sneaker Nike giocano proprio su questa ambivalenza: sono alla portata di molti, ma mantengono un alone di esclusività. Walter Benjamin, in L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, spiegava proprio questo fenomeno: anche se un oggetto viene prodotto in serie, può continuare a trasmettere un senso di unicità.

Nike non vende solo scarpe. Vende storie. E tra tutte, una delle più potenti è quella di Michael Jordan. Non è solo un campione del basket, ma un simbolo di determinazione, talento e successo. Le sue scarpe, le famose Air Jordan, sono diventate molto più di un prodotto: sono il sogno di chiunque voglia superare i propri limiti.

Joseph Campbell, con il suo monomito, ci ha insegnato che tutti gli eroi attraversano un viaggio fatto di sfide e crescita. Jordan incarna perfettamente questa narrazione, trasformando le sue scarpe in un’estensione della sua leggenda. E non è un caso che chi le indossa voglia sentirsi, anche solo per un attimo, parte di quel sogno.

Nel mondo esoterico, gli oggetti possono essere caricati di energia e diventare catalizzatori di potere personale. Le sneaker Nike, con il loro mito costruito attorno a figure eroiche, funzionano come moderni talismani del successo, della velocità e del superamento dei limiti umani. Non sono solo scarpe: sono strumenti che promettono trasformazione. Indossarle equivale a incorporare parte della loro energia simbolica, proprio come un tempo gli amuleti proteggevano e infondevano forza a chi li portava.

Nelle tradizioni esoteriche, i piedi rappresentano il contatto con la terra e il cammino dell’anima. Sono il fondamento dell’essere, il punto di equilibrio tra il cielo e il mondo materiale. Non è un caso che molte pratiche spirituali coinvolgano il simbolismo del cammino: il pellegrinaggio, il viaggio iniziatico, l’ascesa verso l’illuminazione. Indossare un paio di sneaker, nel linguaggio contemporaneo, può essere visto come un rituale moderno che esprime il desiderio di movimento, di conquista e di evoluzione personale.

Ma non tutte le scarpe raccontano storie di successo. Alcune parlano di dolore e denuncia. Un esempio potente sono le scarpe rosse, diventate un simbolo universale contro la violenza sulle donne. Tutto è iniziato con un'installazione dell'artista messicana Elina Chauvet: decine di scarpe rosse disposte in piazza, un silenzioso grido di protesta per le vittime di femminicidio a Ciudad Juárez. Il rosso non è un colore scelto a caso. Ricorda il sangue, ma anche la forza e la lotta. Le scarpe vuote fanno un effetto ancora più forte: rappresentano donne che non possono più camminare, vivere, raccontare la loro storia. Da allora, questo simbolo si è diffuso in tutto il mondo, diventando una delle immagini più forti nelle campagne contro la violenza di genere.

Le sneaker Nike non sono solo un fenomeno di moda: raccontano molto di come il mondo sta cambiando. Arjun Appadurai parla di flussi culturali globali, cioè di come oggetti e idee si muovano senza confini, trasformandosi in base ai contesti. Oggi, ovunque tu vada, troverai qualcuno con un paio di Nike ai piedi. Da un lato, è bello pensare che un semplice oggetto possa unire culture diverse. Dall'altro, viene spontaneo chiedersi: questa uniformità è un arricchimento o una perdita di identità? La Scuola di Francoforte metteva in guardia dal rischio che l'industria culturale riducesse tutto a un unico modello, cancellando le differenze. Le Nike rappresentano davvero libertà di espressione, o sono solo un modo per farci sentire parte di un sistema già deciso per noi?

Alla fine, la vera domanda è: chi sceglie cosa diventa simbolo? Le sneaker Nike, le scarpe rosse, gli oggetti che ci circondano ogni giorno non sono solo prodotti, ma pezzi di una storia più grande. Un tempo i simboli appartenevano alle religioni, alla politica o alle culture locali. Oggi, il mercato ha preso il loro posto, trasformando la moda e il consumo in strumenti di identità. Ma siamo davvero consapevoli di queste dinamiche? Compriamo scarpe perché ci piacciono, o perché siamo spinti da strategie di marketing che modellano i nostri desideri? E soprattutto, quale prezzo stiamo pagando per essere parte di questa estetizzazione globale del consumo?


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