
Nel libro I piedi del mondo, Tommaso Ariemma ci porta in un
viaggio affascinante attraverso la globalizzazione economica e le sue
conseguenze sociali usando un oggetto che tutti conosciamo: le scarpe. Non
scarpe qualsiasi, ma le sneaker Nike, che sono diventate molto più di un
semplice accessorio. Oggi, le sneaker raccontano storie, esprimono personalità,
desideri e perfino dinamiche di potere.
Basta guardarsi intorno: ovunque, dalle strade delle città
alle passerelle di moda, le Nike sono un segno distintivo. Non sono solo scarpe
sportive, ma un biglietto d’ingresso per un mondo fatto di stile e identità. Se
prima servivano solo per correre o giocare, oggi rappresentano chi siamo e come
vogliamo essere visti.
Per capire il successo delle sneaker, dobbiamo fare un salto
nel passato. Da sempre, gli oggetti che usiamo ogni giorno hanno un valore che
va oltre la loro funzione pratica. Pensiamo ai sandali dei faraoni egizi, che
non erano semplici calzature, ma segni del loro potere divino. O alle scarpe
dei patrizi romani, che indicavano il loro status sociale.
Col passare dei secoli, questa logica non è cambiata. Nel
Medioevo, solo i nobili potevano permettersi certi materiali pregiati. Oggi, la
produzione industriale ha reso molti di questi simboli accessibili a tutti, ma
senza far perdere loro quel valore speciale. Le sneaker Nike giocano proprio su
questa ambivalenza: sono alla portata di molti, ma mantengono un alone di
esclusività. Walter Benjamin, in L'opera d'arte nell'epoca della sua
riproducibilità tecnica, spiegava proprio questo fenomeno: anche se un oggetto
viene prodotto in serie, può continuare a trasmettere un senso di unicità.
Nike non vende solo scarpe. Vende storie. E tra tutte, una
delle più potenti è quella di Michael Jordan. Non è solo un campione del
basket, ma un simbolo di determinazione, talento e successo. Le sue scarpe, le
famose Air Jordan, sono diventate molto più di un prodotto: sono il sogno di
chiunque voglia superare i propri limiti.
Joseph Campbell, con il suo monomito, ci ha insegnato che
tutti gli eroi attraversano un viaggio fatto di sfide e crescita. Jordan
incarna perfettamente questa narrazione, trasformando le sue scarpe in
un’estensione della sua leggenda. E non è un caso che chi le indossa voglia
sentirsi, anche solo per un attimo, parte di quel sogno.
Nel mondo esoterico, gli oggetti possono essere caricati di
energia e diventare catalizzatori di potere personale. Le sneaker Nike, con il
loro mito costruito attorno a figure eroiche, funzionano come moderni talismani
del successo, della velocità e del superamento dei limiti umani. Non sono solo
scarpe: sono strumenti che promettono trasformazione. Indossarle equivale a
incorporare parte della loro energia simbolica, proprio come un tempo gli
amuleti proteggevano e infondevano forza a chi li portava.
Nelle tradizioni esoteriche, i piedi rappresentano il
contatto con la terra e il cammino dell’anima. Sono il fondamento dell’essere,
il punto di equilibrio tra il cielo e il mondo materiale. Non è un caso che
molte pratiche spirituali coinvolgano il simbolismo del cammino: il
pellegrinaggio, il viaggio iniziatico, l’ascesa verso l’illuminazione.
Indossare un paio di sneaker, nel linguaggio contemporaneo, può essere visto
come un rituale moderno che esprime il desiderio di movimento, di conquista e
di evoluzione personale.
Ma non tutte le scarpe raccontano storie di successo. Alcune
parlano di dolore e denuncia. Un esempio potente sono le scarpe rosse,
diventate un simbolo universale contro la violenza sulle donne. Tutto è
iniziato con un'installazione dell'artista messicana Elina Chauvet: decine di
scarpe rosse disposte in piazza, un silenzioso grido di protesta per le vittime
di femminicidio a Ciudad Juárez. Il rosso non è un colore scelto a caso.
Ricorda il sangue, ma anche la forza e la lotta. Le scarpe vuote fanno un
effetto ancora più forte: rappresentano donne che non possono più camminare,
vivere, raccontare la loro storia. Da allora, questo simbolo si è diffuso in
tutto il mondo, diventando una delle immagini più forti nelle campagne contro
la violenza di genere.
Le sneaker Nike non sono solo un fenomeno di moda:
raccontano molto di come il mondo sta cambiando. Arjun Appadurai parla di
flussi culturali globali, cioè di come oggetti e idee si muovano senza confini,
trasformandosi in base ai contesti. Oggi, ovunque tu vada, troverai qualcuno
con un paio di Nike ai piedi. Da un lato, è bello pensare che un semplice
oggetto possa unire culture diverse. Dall'altro, viene spontaneo chiedersi:
questa uniformità è un arricchimento o una perdita di identità? La Scuola di
Francoforte metteva in guardia dal rischio che l'industria culturale riducesse
tutto a un unico modello, cancellando le differenze. Le Nike rappresentano
davvero libertà di espressione, o sono solo un modo per farci sentire parte di
un sistema già deciso per noi?
Alla fine, la vera domanda è: chi sceglie cosa diventa
simbolo? Le sneaker Nike, le scarpe rosse, gli oggetti che ci circondano ogni
giorno non sono solo prodotti, ma pezzi di una storia più grande. Un tempo i
simboli appartenevano alle religioni, alla politica o alle culture locali.
Oggi, il mercato ha preso il loro posto, trasformando la moda e il consumo in
strumenti di identità. Ma siamo davvero consapevoli di queste dinamiche?
Compriamo scarpe perché ci piacciono, o perché siamo spinti da strategie di
marketing che modellano i nostri desideri? E soprattutto, quale prezzo stiamo
pagando per essere parte di questa estetizzazione globale del consumo?
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