Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi in cui, dopo anni di studio e ricerca, ci si rende conto che le connessioni tra diverse tradizioni spirituali non sono solo casualità accademiche, ma qualcosa di più profondo, quasi inevitabile.
Per esempio la Massoneria, con il suo ricco bagaglio di simboli e rituali: tanti, misteri: pochi, non è
semplicemente un prodotto della cultura occidentale. Se osserviamo con
attenzione, notiamo che i suoi valori, per chi li ha ben compresi, e il suo
percorso iniziatico risuonano sorprendentemente con alcune grandi filosofie
orientali, come il Buddismo e il Taoismo.
Non si tratta solo di somiglianze superficiali: al contrario è una visione condivisa della crescita interiore, del lavoro su se stessi, della ricerca di equilibrio e armonia. Un’idea che, in modi diversi, attraversa il tempo e lo spazio, dal Tempio di Salomone ai monasteri zen, dalle logge massoniche alle antiche scuole taoiste. Quando, tantissimi anni fa, iniziai a studiare il "fenomeno" massonico per la prima volta, ebbi l’impressione di varcare la soglia di un mondo antico, dove ogni gesto e ogni parola hanno un significato nascosto. La Massoneria si nutre e nutre i suoi "figli" di simboli e allegorie, un linguaggio che invita a guardare oltre il visibile.
Uno dei racconti chiave della tradizione massonica è la
storia di Hiram Abif, il leggendario architetto del Tempio di Salomone. Secondo
il mito, Hiram possedeva un segreto fondamentale sulla costruzione del tempio,
ma venne assassinato da tre compagni ansiosi di possederlo prima del tempo. La
sua morte è un evento tragico, si perde la guida, si è persa la
conoscenza e, al contempo, la promessa di una futura rinascita.

La Via della Massoneria e l’Ottuplice Sentiero Buddista
Ma questo non è il solo punto di contatto, sarebbe ben poco
e nemmeno esclusivo; Il Buddismo ci insegna, al contrario dei miti delle religioni
ebraico giudaiche molto presenti in Massoneria, che
l’illuminazione non è un dono divino, ma il risultato di un impegno costante su
se stessi.
Per raggiungerla, il Buddha indicò un cammino in otto tappe,
conosciuto come Ottuplice Sentiero:
• Retta visione
• Retto pensiero
• Retta parola
• Retta azione
• Retto modo di vivere
• Retto sforzo
• Retta consapevolezza
• Retta concentrazione
Se proviamo a sostituire la parola “retto” con “giusto” o
“virtuoso”, possiamo riconoscere gli stessi valori fondamentali che un massone
si impegna a incarnare. La ricerca della verità, la disciplina morale, il
controllo delle proprie parole e azioni, l’importanza della consapevolezza…
tutto questo è parte sia del cammino buddista che di quello massonico.
E proprio come in Massoneria l’obiettivo è trasformare la
pietra grezza in pietra levigata, nel Buddismo si lavora per affinare la
propria mente, liberandola dalle illusioni e dalle impurità.
Il viaggio è lo stesso: cambiano solo i simboli con cui lo
raccontiamo.
Se il Buddismo e la Massoneria condividono un’idea di
perfezionamento interiore, il Taoismo introduce un altro concetto fondamentale:
l’equilibrio tra gli opposti.
Queste colonne rappresentano, tra le altre cose, la dualità:
forza e saggezza, maschile e femminile, attivo e passivo. Un’idea che troviamo
anche nel Taoismo, dove il segreto dell’armonia sta proprio nel bilanciare le
due forze opposte. Oppure nel pavimento a scacchi, tipico dei Tempi massonici.
E poi c’è il concetto di Wu Wei, il principio taoista
dell’“azione senza sforzo”. Questo concetto da applicare nella vita di tutti i
giorni non implica restare fermi, per
evitare che le cose accadano, ma piuttosto imparare a fluire con la natura
delle cose, evitando di forzare ciò che non può essere cambiato. Sebbene possa
sembrare distante dalla mentalità occidentale, tutta a tesa a programmare,
progettar, immaginare e poi a soffrire delle conseguenze di obiettivi non
raggiunti o di aspettative disattese;
questo concetto in realtà risuona anche
in alcuni principi massonici: ad esempio nel lavoro su se stessi che non è solo un atto di
pura volontà, seppur imprescindibile, ma una trasformazione che avviene nel
tempo, con pazienza e consapevolezza.
Una cosa che la
Massoneria ha dimostrato nel corso dei secoli è la sua capacità di adattarsi e
di evolversi. Non è un sistema chiuso, ma un percorso aperto, che ha assorbito
nel tempo influenze da mondi diversi, alcune volte anche negative.
Oggi, in un’epoca in cui le culture si incontrano più che mai, è lecito chiedersi: può questa arricchirsi ulteriormente integrando insegnamenti orientali? In parte, questo sta già accadendo. Ci sono logge in Asia che, pur mantenendo la ritualità classica, hanno introdotto elementi delle tradizioni locali. In certe logge europee e americane e anche italiane, si inizia a riflettere su un simbolismo più universale, che tenga conto delle diverse tradizioni spirituali. Alcuni massoni hanno anche iniziato a esplorare pratiche come la meditazione, ispirandosi alle tecniche orientali di consapevolezza, altri studiano il Taoismo e il Buddismo Zen come parte del loro percorso personale. Non si tratta di un cambiamento radicale, ma di un’evoluzione naturale, che potrebbe permettere alla Massoneria, pur conoscendo ed apprezzando l'esoterismo "classico", di rimanere un punto di riferimento per chi cerca la conoscenza e la crescita interiore nel mondo di oggi.
Personalmente, credo che questo sia un passaggio
inevitabile. Quando ho iniziato a interessarmi alla Massoneria, vedevo i suoi
simboli come qualcosa di esclusivamente occidentale. Poi, studiando il Buddismo zen e il Taoismo, ho cominciato a notare i punti di contatto. Oggi non riesco più a
considerarli come percorsi separati: sono semplicemente modi diversi per
raccontare la stessa storia.
La vera “fratellanza universale” che la Massoneria ha sempre
proclamato non è solo tra gli uomini, e questo sarebbe già un gran passo avanti; ma ancor più tra
le idee, tra le tradizioni, tra le strade che ci portano a cercare la verità.
Perché, alla fine, il viaggio è lo stesso per tutti: un
cammino dalla pietra grezza alla pietra levigata, dall’ignoranza alla luce,
dall’inconsapevolezza alla consapevolezza.
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