venerdì 14 febbraio 2025

Esoterismo e Filosofie Orientali: Un Viaggio tra Simboli, Miti e Percorsi di Illuminazione

 

Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi in cui, dopo anni di studio e ricerca, ci si rende conto che le connessioni tra diverse tradizioni spirituali non sono solo casualità accademiche, ma qualcosa di più profondo, quasi inevitabile.

Per esempio la Massoneria, con il suo ricco bagaglio di simboli e rituali: tanti, misteri: pochi, non è semplicemente un prodotto della cultura occidentale. Se osserviamo con attenzione, notiamo che i suoi valori, per chi li ha ben compresi, e il suo percorso iniziatico risuonano sorprendentemente con alcune grandi filosofie orientali, come il Buddismo e il Taoismo.

Non si tratta solo di somiglianze superficiali: al contrario è una visione condivisa della crescita interiore, del lavoro su se stessi, della ricerca di equilibrio e armonia. Un’idea che, in modi diversi, attraversa il tempo e lo spazio, dal Tempio di Salomone ai monasteri zen, dalle logge massoniche alle antiche scuole taoiste. Quando, tantissimi anni fa, iniziai a studiare il "fenomeno" massonico per la prima volta, ebbi l’impressione di varcare la soglia di un mondo antico, dove ogni gesto e ogni parola hanno un significato nascosto. La Massoneria si nutre e nutre i suoi "figli" di simboli e allegorie, un linguaggio che invita a guardare oltre il visibile.

Uno dei racconti chiave della tradizione massonica è la storia di Hiram Abif, il leggendario architetto del Tempio di Salomone. Secondo il mito, Hiram possedeva un segreto fondamentale sulla costruzione del tempio, ma venne assassinato da tre compagni ansiosi di possederlo prima del tempo. La sua morte è un evento tragico, si perde la guida, si è persa la conoscenza e, al contempo, la promessa di una futura rinascita.

La Via della Massoneria e l’Ottuplice Sentiero Buddista

Ma questo non è il solo punto di contatto, sarebbe ben poco e nemmeno esclusivo; Il Buddismo ci insegna, al contrario dei miti delle religioni ebraico giudaiche molto presenti in Massoneria,  che l’illuminazione non è un dono divino, ma il risultato di un impegno costante su se stessi.

Per raggiungerla, il Buddha indicò un cammino in otto tappe, conosciuto come Ottuplice Sentiero:

• Retta visione

• Retto pensiero

• Retta parola

• Retta azione

• Retto modo di vivere

• Retto sforzo

• Retta consapevolezza

• Retta concentrazione

Se proviamo a sostituire la parola “retto” con “giusto” o “virtuoso”, possiamo riconoscere gli stessi valori fondamentali che un massone si impegna a incarnare. La ricerca della verità, la disciplina morale, il controllo delle proprie parole e azioni, l’importanza della consapevolezza… tutto questo è parte sia del cammino buddista che di quello massonico.

E proprio come in Massoneria l’obiettivo è trasformare la pietra grezza in pietra levigata, nel Buddismo si lavora per affinare la propria mente, liberandola dalle illusioni e dalle impurità.

Il viaggio è lo stesso: cambiano solo i simboli con cui lo raccontiamo.

Se il Buddismo e la Massoneria condividono un’idea di perfezionamento interiore, il Taoismo introduce un altro concetto fondamentale: l’equilibrio tra gli opposti.

Nella filosofia taoista, l’universo è governato dalle due forze complementari dello Yin e Yang. Nulla è mai completamente buio o completamente luminoso, nulla è statico, tutto è in continua trasformazione. Questo principio si riflette in molti simboli massonici, a partire dalle due grandi colonne che, secondo la tradizione biblica, sorgevano all’ingresso del Tempio di Salomone: Jachin e Boaz.

Queste colonne rappresentano, tra le altre cose, la dualità: forza e saggezza, maschile e femminile, attivo e passivo. Un’idea che troviamo anche nel Taoismo, dove il segreto dell’armonia sta proprio nel bilanciare le due forze opposte. Oppure nel pavimento a scacchi, tipico dei Tempi massonici.

E poi c’è il concetto di Wu Wei, il principio taoista dell’“azione senza sforzo”. Questo concetto da applicare nella vita di tutti i giorni  non implica restare fermi, per evitare che le cose accadano, ma piuttosto imparare a fluire con la natura delle cose, evitando di forzare ciò che non può essere cambiato. Sebbene possa sembrare distante dalla mentalità occidentale, tutta a tesa a programmare, progettar, immaginare e poi a soffrire delle conseguenze di obiettivi non raggiunti o  di aspettative disattese; questo concetto  in realtà risuona anche in alcuni principi massonici: ad esempio nel  lavoro su se stessi che non è solo un atto di pura volontà, seppur imprescindibile, ma una trasformazione che avviene nel tempo, con pazienza e consapevolezza.

Una cosa che la Massoneria ha dimostrato nel corso dei secoli è la sua capacità di adattarsi e di evolversi. Non è un sistema chiuso, ma un percorso aperto, che ha assorbito nel tempo influenze da mondi diversi, alcune volte anche negative.

Oggi, in un’epoca in cui le culture si incontrano più che mai, è lecito chiedersi: può questa  arricchirsi ulteriormente integrando insegnamenti orientali? In parte, questo sta già accadendo. Ci sono logge in Asia che, pur mantenendo la ritualità classica, hanno introdotto elementi delle tradizioni locali.  In certe logge europee e americane e anche italiane, si inizia a riflettere su un simbolismo più universale, che tenga conto delle diverse tradizioni spirituali. Alcuni massoni hanno anche iniziato a esplorare pratiche come la meditazione, ispirandosi alle tecniche orientali di consapevolezza,  altri studiano il Taoismo e il Buddismo Zen come parte del loro percorso personale. Non si tratta di un cambiamento radicale, ma di un’evoluzione naturale, che potrebbe permettere alla Massoneria, pur conoscendo ed apprezzando l'esoterismo "classico", di rimanere un punto di riferimento per chi cerca la conoscenza e la crescita interiore nel mondo di oggi.

Personalmente, credo che questo sia un passaggio inevitabile. Quando ho iniziato a interessarmi alla Massoneria, vedevo i suoi simboli come qualcosa di esclusivamente occidentale. Poi, studiando il Buddismo zen e il Taoismo, ho cominciato a notare i punti di contatto. Oggi non riesco più a considerarli come percorsi separati: sono semplicemente modi diversi per raccontare la stessa storia.

La vera “fratellanza universale” che la Massoneria ha sempre proclamato non è solo tra gli uomini, e questo sarebbe già un gran passo avanti; ma ancor più tra le idee, tra le tradizioni, tra le strade che ci portano a cercare la verità.

Perché, alla fine, il viaggio è lo stesso per tutti: un cammino dalla pietra grezza alla pietra levigata, dall’ignoranza alla luce, dall’inconsapevolezza alla consapevolezza.

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