Riflettendo sulla storia politica e sociale, è evidente come le élites al potere abbiano spesso utilizzato metodi non ortodossi per mantenere il loro controllo. Questo tema mi ha sempre affascinato e preoccupato allo stesso tempo, poiché tocca i nervi scoperti della democrazia e della giustizia sociale. Pensiamo alla compravendita di voti: durante le elezioni, di qualunque natura esse siano, politiche partitiche o di tipo associativo, le élites possono offrire denaro, beni o favori in cambio di voti. Questo corrompe il processo democratico, trasformando le elezioni in un mercato dove il potere è acquistato piuttosto che guadagnato attraverso un consenso genuino. Mi chiedo spesso quanto questo fenomeno sia diffuso e quanto danneggi la fiducia dei cittadini nel sistema democratico.
All'interno delle strutture di potere, la situazione non è migliore. Le élites utilizzano minacce ed espulsioni per mantenere il controllo. Coloro che si oppongono all'autorità dominante possono essere soggetti a minacce di varia natura, dal perdere le posizioni acquisite fino espulsione da organizzazioni politiche o sociali. Questa dinamica di potere mi ricorda quanto sia fragile la posizione di chi cerca di fare la cosa giusta in un ambiente corrotto. In alcuni casi, si arriva addirittura a processi sommari per eliminare i concorrenti, con accuse infondate, mancanza di prove e assenza di un giusto processo.
Del resto le stesse teorie sociologiche e filosofiche, che offrono strumenti preziosi per comprendere questi fenomeni, sostengono, vedi Vilfredo Pareto e Gaetano Mosca, ad esempio, che la società è sempre dominata da una minoranza di élite che controlla il potere. Questa élite può cambiare nel tempo, ma la struttura di potere rimane invariata. È un pensiero inquietante, ma purtroppo spesso rispecchia la realtà. Pierre Bourdieu, con il suo concetto di capitale sociale, spiega come le élites mantengano il potere attraverso le reti di relazioni e il capitale simbolico. Le connessioni sociali e le risorse accumulate vengono utilizzate per influenzare decisioni e comportamenti, spesso al di fuori dei canali ufficiali e trasparenti. Questa teorie devono farci riflettere su quanto sia difficile per una persona comune penetrare questi circoli di potere.
John Rawls, che ho imparato a conoscere grazie al mio vecchio
e caro Professore Sebastiano Maffettone, invece, propone una teoria della giustizia
basata sul principio dell'equità, secondo cui le istituzioni, tutte, devono essere organizzate in modo da garantire
la massima equità per tutti i membri della società. Questo contrasta con l'uso
di metodi non ortodossi da parte delle élites, che minano la giustizia
distributiva e la parità di opportunità. Le sue idee mi ispirano a pensare a
come possiamo riformare le nostre istituzioni per renderle più giuste.
Per quanto riguarda le possibili soluzioni, Norberto Bobbio
ha sottolineato l'importanza della trasparenza e della legalità nel
funzionamento delle democrazie. Per combattere l'influenza delle élites, è
essenziale promuovere la partecipazione democratica, l'educazione civica e
l'accesso all'informazione. Mi chiedo spesso quanto sia importante il ruolo
dell'educazione nel formare cittadini consapevoli e critici. John Rawls
suggerisce che le istituzioni dovrebbero essere strutturate in modo da favorire
i meno avvantaggiati, implicando politiche che riducano le disuguaglianze
economiche e sociali e che limitino l'influenza indebita delle élites. Amartya
Sen propone un approccio basato sulle capacità, sottolineando l'importanza di
creare condizioni che permettano agli individui di sviluppare e utilizzare le
proprie capacità. Questo richiede un sistema politico che promuova l'equità e
la giustizia sociale, limitando il potere delle élites di controllare le
risorse e le opportunità.
In conclusione, è evidente che le élites al potere
utilizzano vari metodi non ortodossi per mantenere il loro controllo, minando i
principi della democrazia e della giustizia sociale. Per poterle contrastare e
combattere è necessario promuovere la trasparenza, l'equità e la partecipazione
democratica; questi sono passi fondamentali per ridurre l'influenza delle
élites e costruire una società più giusta e inclusiva.
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