In estate c’è sempre qualche buona notizia per l’Economia,
forse per farci passare serene vacanze o forse perché ci beviamo più facilmente
le veline che gli addetti stampa di
Lobby, preparano in quantità.
Tutto bene, ma in questi trionfi
si insinuano delle illogicità che suscitano più di qualche dubbio sulla
consistenza di questi annunci.
La
prima cosa paradossale è che dopo la mega scoperta mozambicana la Anadarko
petroleum corporation che in joint venture con l’Eni si è dedicata alle
prospezioni e alle operazioni sul fondo oceanico, ha deciso improvvisamente di
ridurre di molto i propri investimenti nel Paese africano per dedicarsi a nuovi
progetti di esplorazione e sfruttamento. Tra l’altro è anche incomprensibile
come l’economia mozambicana in pieno sviluppo nel 2014 abbia subito una sorta
di tracollo dopo l’annuncio della mega scoperta e quest’ anno faccia segnare
punti meno in tutti i settori.
La
seconda è come mai dopo tutte queste scoperte tra l’altro gestite da una
compagnia nazionale che certo moltiplicano le fonti di approvvigionamento
rendendo in prospettiva possibile fare a meno di partner inaffidabili come la
Libia e ridurre la dipendenza da altri, il governo si sia intestardito a
procedere alla devastazione delle nostre coste con la liberalizzazione delle
prospezioni e della produzione energetica, quando il gas e il petrolio presenti
sotto l’Adriatico o il Tirreno non superano il fabbisogno italiano di un anno.
Si tratta chiaramente di operazioni in perdita o dai ritorni estremamente
modesti che non si vede come possano attrarre investimenti a meno che non vi
siano contropartite nascoste e inconfessabili. (a questa considerazione vorrei
aggiungere il recente “affaire” siciliano con la #polpettaAvvelenata tirata al
Presidente Crocetta per indurlo a dimissioni con ignominia mentre si devono
realizzare alcune scelte strategiche e “milionarie” sul fronte dell’energia
proprio in Sicilia vedi:
http://limulimaurizio.blogspot.it/2015/08/chi-ha-intercettato-in-maniera.html
Che cosa si nasconde dietro tutto
questo? Francamente non so dare una risposta. Forse una sopravvalutazione
sostanziale e intenzionale delle reali capacità dei giacimenti per ragioni di
geopolitica, di mercato e di politica interna, in quest’ultimo caso per
rivitalizzare i rigassificatori in sospeso ? Forse una maldestra forzatura
delle grandi corporation dell’energia per fermare la crescita delle energie
rinnovabili o comunque di tecnologie atte a contenere i consumi di carburanti
fossili? O ancora un sistema per rafforzare l’ancoraggio psicologico alla
crescita infinita e tentare di rianimare l’economia reale con la promessa di
una sempiterna energia a basso costo, anche al di là dei paradisi artificiali
del gas e petrolio di scisto?
Davvero non saprei, anche se le
contraddizioni e le aporie che vediamo indicano che esiste un sottofondo
misterioso nelle politiche energetiche e nella battaglia tra le varie aree e
tecnologie di produzione. Personalmente ritengo che si tratti di un tentativo,
all’interno del paradigma liberista e delle oligarchie che lo governano, di
rimediare all’evidente malessere dell’economia mondiale, sempre in procinto di
trasformarsi in crisi respiratoria, cercando di fermare la discesa della
domanda aggregata evitando però di redistribuire il reddito. Tentativo peraltro
già abortito da crescite al di sotto delle previsioni e dei solerti calcoli
degli economisti. Tra un po’ il prezzo il prezzo dell’energia tornerà a
crescere perché lo stimolo all’economia è stato minimo, mentre i flussi di
cassa dei produttori sono fortemente diminuiti.
E chissà forse i nuovi giacimenti
si riveleranno meno colossali. ( fonte ilsimplicissimus2)
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