lunedì 28 settembre 2015

Il futuro compagnetto di scuola di mio nipote, sarà mai italiano?

Nonostante il Governo continui a proclamare: " Subito le unioni civili e lo ius soli", cercando di recuperare un po di consenso a sinistra; una sinistra che, però, ancora oggi non sa esattamente cosa vuole per l'italia. Nonostante si parli ormai da anni della necessita di rivedere la normativa sulle unioni civili e sulla cittadinanza c'è sempre qualcosa di più importante da fare e da discutere ed oggi meno che mai il Governo si trova impossibilitato a portare avanti tali proposte che, viste le alleanze al centro, non troverebbero i numeri necessari per passare in Parlamento. Quindi si prende tempo e si tira a campare; delle unioni civili non si parla più, non è in agenda, mentre per lo Ius soli la Commissione Affari costituzionali della Camera ha concluso i suoi studi producendo un testo che è diventato una barzelletta per i vincoli previsti e le assurdità che contiene, non si tratta solo di un compromesso al ribasso, ottenuto in nome del "realismo" e della "mediazione", si tratta di una proposta di Legge che risulta essere invece un contenitore vuoto, una beffa, una presa i fondelli. 
Siamo tutti consapevoli e molti sono anche d'accordo che la sola nascita nel nel ns Paese non possa implicare automaticamente la cittadinanza italiana questo perché la sola nascita in Italia non può diventare un modo facile per far ottenere il passaporto italiano a figli di coppie che vengono in Italia apposta per partorire.  Quindi è necessario che oltre alla nascita ci sia la famiglia del bambino che risieda stabilmente in Italia, magari da qualche anno, cinque/dieci? E va bene, è del tutto ragionevole.  
La soluzione proposta dal Governo, però, va molto più in la prevedendo che: Un bambino nato in Italia  dovrà avere i genitori in possesso non del normale permesso di soggiorno, né tanto meno del semplice status di rifugiati ma del permesso Europeo per i soggiornanti di lungo periodo, solo che questo documento  può essere richiesto da  chi dimostra di avere (oltre a un permesso di soggiorno in corso di validità da almeno 5 anni) un reddito dimostrabile e superiore a 5.830 euro annui, oltre ad aver superato un test di conoscenza della lingua italiana (i genitori, non il figlio). Inoltre la famiglia deve vivere in un "alloggio idoneo che rientri nei parametri minimi previsti dalla legge regionale sull'edilizia residenziale pubblica o che risponda ai requisiti igienico-sanitari certificati dalla ASL competente". Infine, i papà e le mamme devono essere "non pericolosi per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato".
Quindi il futuro compagnetto di mio nipote, nato lo stesso giorno a pochi metri di distanza, non importa se è  nato in Italia, se farà le scuole in Italia, se parlerà siciliano molto meglio di me, non importa se andrà allo stadio a tifare rosanero; perché non sarà mai italiano perché i genitori difficilmente guadagneranno più di 5.800 euro e perché loro in fondo non parleranno mai bene l'italiano e difficilmente abiteranno in un alloggio idoneo secondo l'Asl. 
Insomma per integrarsi, il piccolo che è nato a pochi metri di distanza da mio nipote, dovrebbe avere giá la famiglia integrata. E quindi se il padre continuerà a lavorare in nero in qualche ristorante e la madre continuerà a fare la colf nera in nero in qualche famiglia di palermitani lui, il bambino, non potrà, nonostante tutto,  essere italiano.
Qualcuno può trovare giusto questo limite, per qualcuno questo sará il "meglio che niente", per me questa cittadinanza basata sul censo e sulle "colpe" dei genitori mi sa di classista e razzista, ma è solo un mio pensiero. Proprio mentre da tutte le parti arrivano notizie che per l'italia a crescita zero solo gli immigrati possono salvarla, mi sembra che questa proposta di legge sia poca cosa e che non abbia centrato affatto il problema che al contrario dovrebbe partire dal riconoscere la cittadinanza a tutti i minori che nati, studiano in italia e vivono stabilmente qui. Perché alla futura domanda di mio nipote, sul perché il suo compagnetto non è italiano, non mi va proprio di rispondere che è per colpa dei suoi genitori che non erano abbastanza ricchi e colti. 

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