Chissà perché in Sicilia quando di parla di
grandi patrimoni della mafia, la maggior parte di chi dovrebbe dire qualcosa
gira invece lo sguardo da un’altra parte. Nell’albo del Tribunale ce ne sono
4000 ma quelli cui sono affidati sono quasi sempre gli stessi. Ormai da qualche
anno Pino Maniaci racconta per filo e per segno come sono dirette dal Tribunale le misure di
prevenzione sui patrimoni sequestrati. Il problema è che tra sequestro e
confisca c’è una grande differenza e soprattutto passa troppo, troppo tempo. Il
patrimonio sequestrato è sottratto al possesso del proprietario e gestito in
amministrazione giudiziaria fino a quando non è stabilità la provenienza da
attività illecita o meno. Se è stabilita la provenienza illecita il patrimonio
è confiscato e sottratta anche la legittima proprietà, altrimenti il bene è
restituito. Ma qui sorge il problema. Prima di stabilire se un bene è da
confiscare o meno, bisogna aspettare 3 gradi di giudizio e di anni ne
trascorrono parecchi e anche se il soggetto è stato riconosciuto estraneo
all’associazione mafiosa, la restituzione del bene non è automatica. Nel
frattempo, il bene è sottoposto a amministrazione giudiziaria. “Ci sono casi di
beni con anche 16 anni di amministrazione giudiziaria – dice Pino Maniaci
– e gli Amministratori giudiziari in un solo incarico guadagnano 7 Mln euro”.
Anche le Iene (Italia 1) si sono interessate a queste
denunce, cercando di capire come mai un Giudice la Dott.ssa Saguto affidi in
modo quasi esclusivo all’Avvocato Seminara tutti i beni sequestrati, arrivando
quest’ultimo a gestire qualcosa come un centinaio di aziende. A fronte di
questa inchiesta e delle denunce di Pino Maniaci è “stranamente” arrivata
qualche mese fa una una nota dei servizi
segreti che aveva avvertiva che la dr.ssa Saguto era soggetto a rischio
attentato per la sua attività.
Qualche mese fa invece è la volta dell’Avvocato
Seminara, presso il cui studio collaborava anche il marito della Dott.ssa
Saguto, l’Avvocato Cappellano Seminara balza all’onore delle cronache denunciando per
stalking il Pino Maniaci che risponde: «Se ricercare la verità e denunciare il
malaffare vuol dire essere uno stalker, allora sì, io sono uno stalker».
La telenovelas sembrava essersi interrotta fino ad
oggi quando come una notizia bomba, fortunatamente non quella d’acqua che si
aspettava su Palermo, arriva l’inchiesta della Procura di Caltanissetta che
indaga sulla gestione della sezione guidata dalla Dott.ssa Saguto con degli
avvisi di garanzia sia per la Saguto, che per lo stesso Avvocato Cappellano Seminara
sia al marito della Saguto che nel
frattempo pare non collabori più con l’avvocato. La Procura proprio per non
dare spazio a cattive interpretazioni dichiara che: “Questi atti istruttori sono
stati compiuti per acquisire elementi di riscontro in ordine a fatti di
corruzione, induzione, abuso d'ufficio, nonché delitti a questi strumentalmente
o finalisticamente connessi, compiuti dalla Presidente della Sezione Misure di
Prevenzione del Tribunale di Palermo e all'applicazione delle norme relative
alla gestione dei patrimoni sottoposti a sequestro di prevenzione, con il
concorso di amministratori giudiziari e di propri familiari". Insomma una
bomba è scoppiata in questa città ancora assonnata dalla calura estiva.
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