venerdì 26 giugno 2015

Peter Pan, quanti intorno a noi!



Peter Pan, l’adolescente che non vuole crescere e desidera rimanere per sempre nell’ Isola che non c’è, assieme ai suoi fantastici compagni di giochi, è la fiaba scritta dallo scozzese J. M. Barrie. Nel linguaggio “psicologico” corrente, nonostante non sia presente nei manuali di classificazione diagnostica internazionali, si utilizza la figura di Peter Pan, per descrivere una sindrome, sempre più frequente nella società occidentale. Nella pratica clinica, si continuano ad incontrare “giovani” adulti, nella maggioranza di sesso maschile, con la spiccata caratteristica di voler rimanere, a tutti i costi, degli eterni fanciullini….. Sindrome di Peter Pan o bamboccioni? Cerchiamo di capirlo.

Identikit della sindrome di Peter Pan
Vediamo insieme quali sono gli aspetti che vanno a  creare la costellazione di tratti caratteristici della Sindrome di Peter pan:
    Immaturità della sfera psicoaffettiva: i rapporti amorosi vengono vissuti in maniera ludica, non c’è alcuna progettualità o prospettiva di un legame più solido. L’immaturità emotiva e relazionale è legata all’incapacità di sostenere la responsabilità di un rapporto adulto;
    Egocentrismo: la persona affetta dalla sindrome di Petr Pan è assolutamente auto centrata: esistono solo i prorpi bisogni, le proprie pulsioni, esattamente come accade nei bambini. Molto spesso sono persone desiderose di primeggiare, e ben inserite nel ondo del lavoro;
    Condotte sregolate: la persona affetta dalla sindrome di Petr Pan è solita assumere comportamenti ad  alto rischi, come propensione all’utilizzo di sostanze da abuso (alcool e droghe) ed a praticare sport estremi, oltre a cambiare molto spesso partner sessuale.

Il Peter Pan: ecco come si comporta
Ecco alcuni comportamenti tipici messi in atto da chi ha i tartti della sindrome di peter pan:
    Ripudio  e negazione  nei confronti di quelli che dovrebbero essere i naturali targuardi e cambiamenti del proprio stile di vita, in concomitanza dell’età adulta che richiedono una maggiore assunzione di responsabilità., come la legalizzazione di un’unione (matrimonio) o la nascita di un figlio. Peter Pan vuole continuare a sentirsi figlio, piuttosto che genitore.
    Ricerca di accudimento da parte del partner, bisogno di essere valorizzato e ricerca di approvazione .
    Eccessiva propensione al divertimento , probabilmente utilizzata per la compensazione  di un’ infanzia difficile.

Peter Pan: perché non si vuole crescere?
Ecco alcune cause probabili della Sindrome di Peter Pan:
    Infanzia difficile e/o traumatica: Spesso, durante l’infanzia, quelli che diventeranno “adulti che non vogliono crescere” hanno avuto un’impossibilità ad esperire la propria spensieratezza a causa di eventi problematici nella propria famiglia nucleare. Questo, può causare in età tardiva, la necessità di riprendersi il tempo perduto
    Incidenza di depressione genitoriale o post partum, genitori anaffettivi: E’ plausibile che lanon ricezione di un sano sentimento di affetto genitoriale, causato da una patologia depressiva di uno o di entrambi i genitori, possa causare una difficoltà nello sperimentarsi come “datore di affetto” rispetto agli altri. Se non ho ricevuto cure quando ne avevo bisogno (da bambino), difficilmente sarò capace di “curare” il partner, da adulto.
Il rischio della Sindrome di Peter Pan sta nella sua stessa essenza: il Peter Pan “finisce per rimanere imprigionato nell’abisso dell’uomo che non vuole diventare e del ragazzo che non può continuare ad essere” proprio come scrive Barrie .

Sindrome di Peter Pan
Tirando le somme possiamo concludere assumendo l’evidenza che la sindrome di Peter pan è sicuramente più legata ad alcuni disagi psichici, mentre il “fenomeno” dei bamboccioni è da associarsi di più ad un contesto di crisi che sta attraversando il nostro paese. Entrambe le situazioni, però portano all’ incapacità di costruire, dove per costruire si intende “generare”. Una piccola considerazione finale, ma quando il Peter Pan o bamboccione arriva in posti di potere, politica, aziende, etc... siamo sicuri che non faccia danni anche agli altri?

Seconda stella a destra / questo è il cammino / e poi dritto, fino al mattino / poi la strada la trovi da te / porta all’isola che non c’è.

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