mercoledì 24 giugno 2015

Tra una destra ed una sinistra liberal, senza reali differenze, laRussia di Putin potrebbe essere il catalizzatore per una nuova visione?

LCome ho gia scritto in altri post una eventuale guerra  contro la Russia è per ora la questione più discussa in Occidente, per alcuni è una difficile  possibilità  per altri è quasi una suggestione e potrebbe trasformarsi in realtà a seconda delle decisioni che verrano prese dalle parti coinvolte prime  tra tutte Mosca, Washington, Kiev, Bruxelles. È interessante analizzare la visione detli eventi fatta da Alexander Dugin un professore di Scienze Politiche dell'università di Mosca che ha elaborato una Nuova Teoria Politica, la Quarta Teoria Politica, i cui principi  sono utili per  meglio spiegare e capire i fenomeni politico sociali che stiamo vivendo tra cui la crisi dei modelli economici attuali e la fine del paradigma destra v/s sinistra di cui ho accennato in altri post.
Nell’ Occidente ed in Europa dalla fine dell'Urss e quindi dal crollo del regime comunista l'ideologia dominante  è stata  il liberalismo. In realtà questo fin dalla sua apparizione in forma strutturata e studiata ha sempre avuto versioni varie e contrastanti  con sfumature importanti ma caratterizzato come dice Dugin, da pochi principi assiomatici: un eccessivo individualismo antropologico dove l’individuo è la misura di tutte le cose e la sua massima libertà il principale scopo; il  progressismo visto come "il futuro sarà sempre migliore di adesso", il passato è vecchio e da rottamanare; il progresso risolverà ogni cosa nel mondo; una visione della società basata  sulla tecnocrazia dove lo sviluppo tecnico e una performance efficace , oggi si direbbe "smart" o "2.0",  sono considerate il più importante metro di giudizio per  la natura della società; e non già i suoi effetti sulla società; un provinciale eurocentrismo in cui il modello di riferimento unico è la società euro- americana, mentre non vengono contemplati altri modelli sociali, culturali e anzi facendo in modo che questi vengano distrutti per fare posto ad una visione unica, a questa visione e per questo scopo viene utilizzata  l’economia, l’economia di libero mercato che secondo questo paradigma è l’unica per il sistema economico-normativo – tutte le restanti tipologie sono da riformare o da distruggere; l'attore che, secondo questa idea liberalista, può e deve attuare queste forme è il ceto medio che è l’unico vero attore sociale che dev'essere garantito e protetto abbandonando tutti gli altri al loro destino. A questa visione  si associa, secondo Dugin, un mondo globalizzato in cui gli esseri umani  diventano sostanzialmente tutti la stessa cosa cosmopolitismo,  cittadinanza globale, con una sola distinzione l'individualismo nel globalismoQuesti valori fondamentali del liberalismo da sempre in lotta contro comunismo e fascismo dal 1991 sono diventati l’unica ideologia dominante su scala mondiale. Oggi L'unica libertà  di scelta nel regno del liberismo globale è stata tra il liberalismo di destra, il liberalismo di sinistra e il liberalismo radicale, fateci caso se chiedete ad un uomo di destra si dichiarerà liberale, Forza Italia, ad es., nacque per rappresentare lo spirito liberale in Italia e cosi  in altri paesi altre forze di destra ma è ancora più facile comprendere la fine del PCI,PDS,DS e poi la nascita del PD quale forza liberale di sinistra. Oggi chi come me ha iniziato a fare politica dopo il PCI a richiesta dichiara subito di essere un liberal di sinistra, proprio perché condizionato dai paradigmi esposti sopra, si tratta infatti di un modo politicamente corretto, di un marchio, di una convenzione, di una saggezza politica essa stessa liberale. Il Liberalismo in chiave geopolitica è stato iscritto da sempre nel modello USA centrico dove la NATO rappresenta il nucleo strategico del sistema di sicurezza mondiale, un modello per cui la sicurezza degli Usa vuol dire automaticamente sicurezza mondiale e sicurezza Europea. A conti fatto il liberalismo non è solo un potere ideologico, ma anche un potere politico, militare e strategico. Gli USA e la Nato rappresentanti della visione liberale nelle sue radici, difende società liberali, combattendo per il liberalismo. Ma come sempre in tutte le belle storie c'è un ma, c'è un punto nell’ideologia liberale che è responsabile della sua crisi attuale, Dugin individua il punto debole di questa visione democratica liberale proprio ne suo nucleo che Egli definisce "nichilista". Il liberalismo rappresenta un movimento ideale di liberazione da , quindi una categoria negativa, la pretesa di essere liberi da, liberi di non pagare le tasse, liberi dallo stato oppressore, liberi di fare impresa e licenziare e assumere, liberi da controllo etc. Etc...e non di essere liberi di..
Il liberalismo è infatti la lotta contro ogni forma di identità collettiva, contro tutti i tipi di valori, progetti, strategie, obiettivi, fini e tutto ciò che abbia una visione collettiva e comunitaria, come diceva Popper  nel suo importante libro La società aperta ... I liberali dovrebbero combattere ogni ideologia o filosofia politica  che possa proporre alla società umana qualche obiettivo comune, valore comune, senso comune, non a caso Soros ha preso questo libro. Come una vera e propria Bibbia, tanto da finanziare con le sue diverse Fondazioni tutti coloro i quali, anche in Italia, stanno perseguendo questi scopi. In questo modo la lotta del liberalismo contro il fascismo ed il comunismo proprio perché il primo rappresentante di uno Stato nazionale forte  ed il secondo per la sua visione comunitaria.  La lotta del liberalismo in questo processo di liquidazione delle società non liberali è piuttosto significativa: essa pero perde il suo significato dal momento in cui l'ultimo nemicol’URSS, muore. È la fine della storia alcuni come Fukuyama lo hanno scritto caduta l'Urss e con la trasformazione della Cina in societa capitalista è venuto a mancare l'oggetto del contendere. Dal 1991 al  2014 , con punto focale nell’attacco di Bin Laden contro il World Trade center – è stato il periodo d'oro del liberalismo.  I modello del liberalismo sono stati accettati da parte dei principali attori geopolitici – la Cina (in economia ) e Russia ( in ideologia , economia, sistema politico ). Questo è stato proprio il momento più importante nella storia del liberalismo. Ha sconfitto i suoi nemici ma allo stesso tempo li ha persi. Se come dicevamo prima Il liberalismo è essenzialmente la lotta contro ciò che non è liberale, Con una scelta peraltro anche abbastanza facile, Liberta v/s tirannia, molti, tanti, hanno scelto scelto la libertà ma Libertá   per cosa, libertà di fare cosa. Insomma quando eravamo in presenza di una società illiberale il liberalismo era positivo ma  oggi, dopo la vittoria, Inizia a mostrare la sua essenza negativa. E quello è stato il momento di cominciare una lotta interiore, un purga liberale delle società liberali che cercano di uccidere gli ultimi elementi non liberali – il sessismo con la nascita di una non meglio precisata teoria gender, il politicamente scorretto, l'eliminazione di tutti gli eventuali resti di dimensioni comunitarie e di Welfare, articolo 18, sindacati e di istituzioni come Stato, la Chiesa e così via. "Dunque il liberalismo ha bisogno di un nemico da cui liberare qualcosa o qualcuno. Altrimenti esso perde il suo contenuto, il suo nichilismo implicito diventa troppo saliente. Il trionfo assoluto del liberalismo diventa la sua morte" Dugin. 
Questo modi di assecondare le cose ed è fin troppo ovvio è stata la base ed il significato ideologico della crisi finanziaria di questo decennio, I successi  della nuova economia puramente finanziaria del turbocapitalismo sono responsabili per il suo collasso. La libertà di fare quello che vuoi, ma solo su scala individuale provoca implosione della personalità e l'incontro con la virtualità fa si che siamo di fronte all'evaporazione dell’umanità. Insomma la creazione dell'impero del nulla come ultima parola della vittoria totale del liberalismo. Le lobby che hanno determinato tutto ciò per quanto "illuminati" probabilmente non avevano previsto questa implosione, la vittoria totale del liberalismo ha fatto si che esso abbia iniziato a liquidare se stesso. L'aver abbattuto regimi politici tirranici prima amici ha portato ai fenomeni di migrazione di massa ad uno scontro  di culture e civiltà, la guerra con l'Isis ed parte del mondo musulmano, la crisi finanziaria , il terrorismo virtuale , la crescita dell’etnismo, sono segni di avvicinamento al caos . Ma questo caos mette in pericolo l’Ordine. Qualsiasi tipo di ordine, compreso ordine liberale e questa è la fine, è la fine anche per coloro che utilizzano il liberalismo per i loro scopi, che sono beneficiari dell’espansione liberale, i maestri della globalizzazione.
E quindi? Quindi il liberalismo deve fare un passo indietro,deve trovare un nuovo nemico qualcuno che pur essendo liberale, non tirannico e non comunista sia poco liberale e la Russia di Putin è proprio quello che fa al caso nostro,  un passo indietro è l’unico modo per salvare i resti dell ‘ordine , per salvare il liberalismo da se stesso. La forza della Russia, la sua autonomia dal paradigma Usa-centrico, o per lo meno di quella parte americana che controlla quelle leve economiche ed esoteriche del liberalismo americano, diventa il motivo per cui in un Europa che cade a pezzi si può governare con pugno duro per evitare il caos insomma un nuovo nemico alle porte dell'Europa che possa consentire di stringere la cinghia. Resta l'islam  radicale (al-Qaeda) era l’altro candidato per questo ruolo, ma come nemico mancava la statura. E’ stato utilizzato ma su scala locale. Esso ha ‘giustificato gli interventi in Afghanistan, l’occupazione dell’Iraq, ha contribuito a rovesciare Gheddafi, alla guerra civile iniziata in Siria. Ma era troppo debole e ideologicamente  primitivo per rappresentare la vera sfida necessaria ai liberali. La Russia – tradizionale nemico geopolitico degli anglosassoni – è molto più serio come avversario. Si adatta bene a tutte le richieste – la memoria storica e la guerra fredda è ancora viva nella mente delle persone. 
Insomma, per concludere, secondo Dugin una guerra contro la Russia aiuterebbe a ritardare disordini, derivanti dalla crisi economica, su scala globale e sopratutto europea. La maggior parte dei paesi coinvolti nell’economia liberale , condividono le attuali idee liberali sull'economia  e le istituzioni della democrazia liberale ed essendo dipendenti o direttamente controllate  da USA e NATO. Una guerra con la Russia rafforzerebbe la NATO e soprattutto tutte le sue parti europee che saranno costrette, ancora una volta a considerare la superpotenza americana come qualcosa di positivo e utile , e il resto roba obsolete della guerra fredda , con la paura che i russi cattivi tornino, gli europei si sentiranno di nuovo fedeli agli Stati Uniti.  L’UE sta cadendo a pezzi . La minaccia comune dei russi potrebbe evitare  l’eventuale scissione e mobilitazione della società rendendo le persone una volta di più desiderosi di difendere le loro libertà e i loro valori sotto la pressione dell’Impero di Putin.
L’unico paese che ora  non vuole  la guerra è la Russia. Ma Putin non può non ascoltare, a causa di un governo radicalmente anti-russo, un paese con metà della popolazione russa e molte regioni filo-russe. Se ha lasciato correre è per ciò che sarà fatto a livello internazionale e nazionale. Così a malincuore accetta la guerra. E una volta entratevi dentro non ci sarà altra soluzione per la Russia se non vincere. 
Ma il significato  di questa guerra alla Russia sarebbe l’ ultimo sforzo per salvare il liberalismo dall’ implosione, per fare ciò, e visto che Putin rappresenta una societa liberal, gli " illuminati" liberali dovranno ridefinire  ideologicamente la Russia di Putin che tornerà ad essere comunista e sovietico , il comunista del KGB. 

Questa immagine sarà venduta per la razza più stupida del pubblico occidentale, la vedremo continuamente ricordata nei media, nell'informazione e nei social network, in somma il nazionalismo russo e l’imperialismo russo saranno evocati nella costruzione dell’immagine del Grande Male. Questa l'analisi di Dugin sul liberalismo basata sulla sua esperienza russa, ma volendo cogliere lo spunto possiamo dire che  il messaggio principale è che il liberalismo è molto vivo e pieno di forza perché c’è qualcosa nel mondo da cui tutti noi dobbiamo essere liberati . La Russia diventa l’oggetto della liberazione . L’obiettivo è liberare l’ Ucraina (Europa , l’umanità ) dalla Russia , e alla fine liberare la Russia da se stessa, dalla sua identità non- liberale. Così abbiamo un nemico . Tale nemico dà al liberalismo ragione di esistere una volta di più. Quindi la Russia come paradigma, bisognerà che questa vega ridefinita ideologicamente  come potenza del male, comunista, nazionalista e la guerra contro di essa salverà il liberalismo, salverà un economia fatta da titoli e dalla finanza, un economia che non produce e da un capitalismo alla Soros, che non a caso ha finanziato il governo nazista ucraino. E la Russia, la Russia , secondo Dugin, in questa guerra diventerà l’esempio della difesa della Tradizione , dei valori biologici conservatori , vera liberazione dalla società  aperta e dai suoi beneficiari  dall’oligarchia finanziaria globale . Questa guerra non è contro l’Ucraina o una parte di ucraini . Né contro l’Europa . E’ contro il (dis)ordine del mondo liberale e grazie ad essa non si salverà il liberalismo, ma sarà ucciso  una volta e per sempre . La modernità era essenzialmente sbagliata . Siamo al punto terminale della modernità . Per chi farà del proprio destino la modernità o lascerà che sia fatta inconsciamente, per lui significherà fine reale. Ma per coloro che sono dalla parte della verità eterna della Tradizione , della Fede, della essenza umana spirituale e immortale sarà il nuovo inizio .
Che sia questa la strada? 

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