Domani a Palermo si insedia il nuovo Garante delle Persone Disabili;
figura prevista dalla Legge Regionale 47 del 2012 che tra i suoi compiti
principali ha quelli di garantire e perseguire le finalità della dichiarazione
ONU sui diritti delle persone con disabilità; comunicare all’Osservatorio
Nazionale le violazioni di questi diritti da parte delle Amministrazioni
Pubbliche; intervenire nei confronti delle Amministrazioni sia locali che
regionali nei casi di disfunzione di servizi o non applicazione delle norme;
costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico di chi non abbia
ottemperato alle normative vigenti; esprimere parere su regolamenti legislativi
e quant’altro.
Dico subito che non andrò a
questa iniziativa perché ritengo tale nomina un errore commesso dalla politica,
ho forti dubbi, non certo sulla moralità o sulla onorabilità del nuovo Garante,
dirigente medico dell’Asp e stimato professionista, ma per la sua esclusiva
esperienza in campo sanitario.
La figura del Garante del
disabile è una figura che ha in se tutti i poteri per controllare e indirizzare
la Pubblica Amministrazione ed i suoi uffici periferici affinché le normative
siano applicate. Chi come me, persona
disabile in politica, che vive a stretto contatto con questo mondo sa molto
bene quali sono i grandi problemi delle famiglie di persone disabili e degli stessi
disabili afferenti alla difficile applicazione delle Leggi, alle difficoltà che
derivano da scarse risorse e soprattutto da scarse conoscenze.
Basti pensare che la legge 22
regionale, una delle migliori in assoluto negli anni passati, oggi trova
necessità di aggiornamento per la sua difficile applicazione, oppure la Legge
104 che viene giornalmente attaccata per i famosi permessi e viene dimenticata
per tutto il resto e che dire della 328, resa famosa solo ed
esclusivamente per i finanziamenti che
vengono utilizzati per mantenere i
servizi minimi nei comuni ma non per
tutto il resto o ancora per la Legge 68 relativa al lavoro, buona solo per
qualche riunione del Comitato, ma non per avviare al lavoro le persone disabili
o per finire il PEBA, il famoso Piano di
Eliminazione delle Barriere Architettoniche previso da oltre 20 anni e per il
quale tutti i Comuni siciliani andrebbero commissariati. Insomma tante Leggi pure buone ma che, per scarse risorse, informazione e/o difficoltà burocratiche se
non quando disinteresse, non vengono
applicate fino in fondo e nulla si è fatto in questi anni per invertire la
tendenza.
Domani inizia il lavoro del nuovo Garante, Dirigente medico,
dipendente dell’ASP, quindi dipendente
pubblico e mi domando cosa farà per rappresentare e chiedere di risolvere tutti
questi problemi. Mi domando se l’Assessore
che lo ha nominato si è posto il dubbio che forse un dipendente pubblico in
tale situazione possa trovarsi in difficoltà, difficoltà a fare le pulci ai
suoi stessi colleghi, difficoltà a denunciare pubblicamente l’Amministrazione
Pubblica regionale o locale o qualche Direttore ASP. Mi domando con quale
spirito un dipendente pubblico possa, costituirsi parte civile in procedimenti penali
che possano riguardare suoi colleghi dell’Amministrazione, insomma mi domando
se questa nomina sia stata lungimirante.
Riconoscendo al nuovo Garante esperienza medica nel campo delle malattie
neurologiche, mi domando altresì come
possa intervenire dal punto di vista sociale, propositivo e di controllo su tutte le altre disabilità. Proprio per
questo solitamente il Garante viene scelto tra persone disabili o rappresentanti
di associazioni di queste, proprio per questo motivo sarebbe stato meglio
scegliere con queste un nominativo e proprio
per questi motivi noi persone disabili continuiamo a pensare che in realtà nulla si
voglia fare per attenzionarne i problemi. Solo una nota di cronaca il precedente
Garante, scelto con ben altri criteri, appena nominato fu revocato, forse per aver iniziato
denunciato su più tavoli la scarsa attenzione ai problemi delle famiglie e
delle persone disabili.
Il Garante delle persone disabili
deve avere la forza di rompere questo
muro omertoso fatto di ammiccamenti e coperture e che è tutto dentro l’Amministrazione
pubblica e la scelta di nominare un dirigente pubblico non è stata delle
migliori. Una precisazione è però d’obbligo l’istituto del Garante è un titolo
onorifico e al Garante non spetta nessun rimborso, pertanto sappiamo bene che
questa nomina non ha carattere di tipo economico ma purtuttavia ribadisco che
la scelta fatta tra un Dirigente sanitario resta un vulnus incomprensibile e che ancora una volta svilisce
il mondo della disabilità, in quanto tale scelta è solo frutto di una visione politica
errata della stessa . Se non si supera
tale visione difficilmente faremo passi avanti. Con tutto ciò mi auguro di
sbagliare e di poter vedere il nuovo Garante dietro le “barriere” insieme a noi
persone disabili per i ns diritti, per esperienza so che questo sarà difficile.
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