Meglio
staccarsi, librandosi nell'aria che giacere nei campi.
(A. Bloch)
(A. Bloch)
Ancora una volta l’Amministrazione Comunale e parte
della politica cittadina di Palermo si dimostrano disattenti e disinteressati
ad uno dei fenomeni più salienti della
fine dell'età del bronzo, quello del rito funerario della cremazione, che venne
riproposto in Europa già dalla metà dell'800, sotto la spinta di valori ideali,
il cui valore fondamentale rimane da
sempre l'affermazione della libertà individuale, nel pieno rispetto delle
tradizioni e delle convinzioni di ciascuno.
Il Tempio crematorio di Palermo sostanzialmente è
sempre fermo, una volta per mancanza del banale gasolio, spesso per guasti
tanto da dare luogo ad una lista ed un turno di circa 50 giorni, cosa
questa irrispettosa nei confronti dei
parenti del defunto ed a maggior ragione verso il defunto stesso. La cremazione
oggi, pur ricollegandosi ad una tradizione antica, risulta essere una valida
scelta di attualità, dal momento che rappresenta un atto con forti risvolti
sociali, rappresentando anche una
importante soluzione ai problemi di spazio, di salute pubblica, di ambiente e
di oneri pubblici.
Serve un nuovo impianto a Palermo, il forno crematorio
deve essere potenziato e nel frattempo bisogna reperire le risorse per far
funzionare e riparare continuamente quello esistente.
E’ necessario che il PD di Palermo sostenga questa
scelta e spinga l’Amministrazione verso
un atteggiamento più consapevole e definitivo che contenga anche nell’immediato
la realizzazione di una Sala del commiato civile, nella quale svolgere un
dignitoso cerimoniale di commiato con commemorazione del defunto, proposta già
approvata in Consiglio Comunale e mai applicata, per fare in modo che momenti pieni di significato e
degni del più alto rispetto non vengano sminuiti dall'indifferenza della
routine.
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