mercoledì 3 dicembre 2014

Palermo, chiesta la Consulta comunale per le persone con disabilità

A volerla con forza è il consigliere comunale del Partito Democratico Maurizio Li Muli, che punta il dito sullo stato dei servizi per i disabili nel capoluogo siciliano. "Il sindaco Orlando dia un segnale forte"

03 dicembre 2014 - 14:01
PALERMO - Una consulta comunale per le persone con disabilità che diventi una voce dal basso in grado di stimolare la politica locale nel percorso di miglioramento dei servizi sociali e sanitari a loro dedicati. A chiederlo, in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità, è Maurizio Li Muli consigliere comunale PD della V Circoscrizione che ritiene la nascita della consulta uno strumento democratico importante a garanzia dei servizi delle persone con disabilità.
“A Palermo purtroppo - afferma Maurizio Li Muli - in questi anni non solo non siamo andati avanti verso una città accessibile ma al contrario alcune conquiste realizzate negli anni precedenti si sono perse nell’indifferenza generale”.
“Ancora oggi, purtroppo, sul fronte della disabilità numerosi sono i problemi che devono affrontare le famiglie palermitane –  afferma il consigliere -. Continua ad essere insufficiente l’assistenza domiciliare. Il trasporto degli studenti disabili, che prima effettuava Gesip, oggi è privatizzato e spesso fermo per mancanza di fondi; le barriere architettoniche mai interamente eliminate. Palermo è una delle poche città ad non avere il Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche) ma ne vengono create di nuove come le banchine del tram in costruzione”.
Ma c’è una cosa sulla quale, in particolare il consigliere comunale, punta il dito è cioè la sospensione della Rete dei Centri socio-educativi per disabili gravi. “Gravissima la responsabilità di questa amministrazione, nell’aver voluto chiudere,  con una precisa volontà politica,  una esperienza che altre città ci invidiavano – si sfoga il consigliere Li Muli -. Mi riferisco alla Rete dei Centri socio educativi per disabili gravi e gravissimi che è ancora ferma, dopo ben due anni di rimpalli. Questi centri, negli anni passati avevano supplito alla totale mancanza di servizi residenziali socio educativi, che pur sono previsti da leggi nazionali e regionali,  oggi qualcuno di loro è già chiuso ed i pochi che funzionano, tra mille sacrifici, lo fanno grazie alle famiglie dei disabili, senza alcun aiuto”.
“Oggi al sindaco Orlando chiedo di dare un segnale forte che smentisca il pensiero dei tanti sul disinteresse che questa Giunta ha nei confronti delle persone disabili, può farlo con un semplice atto che non costa nulla – sottolinea ancora Li Muli -. Avvii l’iter per una assemblea delle associazioni per dare vita alla Consulta Comunale  per i problemi delle persone con disabilità della città di Palermo, così come si è fatto per i cittadini immigrati. Crei lo strumento ed il luogo per un confronto serio e stabile con il mondo dell’handicap palermitano, ci riconosca un diritto di cittadinanza pari a quello dei cittadini immigrati, solo così possiamo uscire dai rapporti personalistici con questa o quella associazione, con questo o quel consigliere o assessore, con questo o quel sindaco”. (set)
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