lunedì 16 settembre 2013

Palermo come Gotham City

Sempre più spesso leggo commenti sempre più accesi e sempre più intolleranti non solo ai miei post (che sono spesso provocatori) ma anche su diversi blog cittadini, Normalmente si tratta di commenti a fatti di cronaca, una piazza in cui qualche pedana di legno e qualche cuscino sono state messe sottosopra, una bancarella di immigrati di troppo etc... La cosa che mi fa rabbrividire sempre di più è, però, il livore con cui i palermitani, quelli colti, quelli della cosiddetta società civile, quelli della movida etc..., il livore, dicevo, con cui trattano l'argomento. Se avete tempo fatevi un giro tra facebook ed altri blog, leggetevi le notizie sui giornali on line e poi date una occhiata ai commenti, c'è di che aver paura. Una intolleranza ed un razzismo imperante ha preso il sopravvento. Appelli per costituire comitati di salute pubblica, gente che gira per strada a fotografare e filmare, ieri i posteggiatori e commercianti oggi gli immigrati, per poi pubblicare foto e video e dare vita a processi mediatici in cui ognuno esprime la propria rabbia contro il soggetto di turno. Oggi l'immigrato, ieri  il posteggiatore etc..C'è chi inneggia, addirittura,  alla pulizia etnica “che venga l’esercito e li ributti a mare”.  Palermo è veramente in grave crisi, la città della mia infanzia era un'altra: era aperta, tollerante, accogliente. Oggi sta venendo fuori il peggio del peggio e la crisi economica e la mancanza del lavoro non sono certo le motivazioni. Anche perché ed è fin troppo ovvio dirlo, questi poveracci delle bancarelle o dei posteggiatori non tolgono nulla a nessuno; non ditemi che rubano il lavoro ai palermitani anzi spesso lo agevolano. Fino a qualche mese fa’ erano ricercati, vedo ancora frotte di macchine in doppia fila di mamme con telefonino ultima moda davanti le scuole, impiegati pubblici e liberi professionisti lasciare ai parcheggiatori abusivi le chiavi in auto, per gestire la propria auto: tanto c'è Giuseppe, Marco, Jhonny, Vito che con un euro pensa a tutto. Oppure il ragazzo di colore che porta il carrello della spesa fino all’auto o direttamente a casa, le buste d'acqua o lavora in cucina nel nostro ristorante per una manciata di euro. Nomi di fantasia, nomi affibbiati dal Palermitano “civile” che si compiaceva della sua generosità verso questi senza pensare cosa nascondesse quel sorriso, se dietro ad ogni viso ci fosse una storia, una famiglia, una tragedia. Oggi è tutto cambiato, c'è un odio viscerale che viene fuori, cosa stà succedendo.....Palermo come Gotham city? Scopriremo che millenni fa, un mago malvagio è stato sepolto vivo sotto quella che un giorno sarebbe diventata la Palermo felicissima, ma che oggi è solo un modo di dire ai più sconosciuto, La sua essenza malvagia si  è infiltrata nel terreno, avvelenando ogni cosa che viene in contatto con la sua oscurità o con qualunque cosa costruita su questo terreno. La tristezza maggiore è vedere i giovani, questi giovani, il futuro di questo Paese, rivolgere la loro giusta rabbia, per lo sfascio in cui ci troviamo, sbagliando però obiettivo;  contro i più deboli,  chiedere raid dell'esercito contro gli immigrati, posteggiatori evocare la guardia di Finanza contro i commercianti di Piazza San Domenico e poi vivere una movida fatta di cicchetti ad un euro alla Vucciria scegliendo, con ottimo spirito economico, locali che lavorano in nero per risparmiare sulla birretta. Chiedere a gran voce la possibilità di fare baldoria fino alle tre del mattino e lamentarsi di regole ed orari ma pretendere che quest'ultime valgano solo per le fasce più deboli della società, ma non per loro. Ci vorrebbe uno studio sociologico per cercare di capire cos'è Palermo oggi, qual è il collante che ci tiene insieme, cosa fa’ di noi una comunità e non una somma di individui, quando nemmeno il calcio è riuscito a fare ciò. E' davvero arrivato il momento di lasciare questa città? Ma non per la sporcizia, non perché nulla funziona, non per il pizzo o altro ma per i suoi abitanti...

Nessun commento:

Posta un commento