Sempre
più spesso leggo commenti sempre più accesi e sempre più intolleranti non solo
ai miei post (che sono spesso provocatori) ma anche su diversi blog cittadini,
Normalmente si tratta di commenti a fatti di cronaca, una piazza in cui qualche
pedana di legno e qualche cuscino sono state messe sottosopra, una bancarella
di immigrati di troppo etc... La cosa che mi fa rabbrividire sempre di più è,
però, il livore con cui i palermitani, quelli colti, quelli della cosiddetta
società civile, quelli della movida etc..., il livore, dicevo, con cui trattano
l'argomento. Se avete tempo fatevi un giro tra facebook ed altri blog,
leggetevi le notizie sui giornali on line e poi date una occhiata ai commenti,
c'è di che aver paura. Una intolleranza ed un razzismo imperante ha preso il
sopravvento. Appelli per costituire comitati di salute pubblica, gente che gira
per strada a fotografare e filmare, ieri i posteggiatori e commercianti oggi
gli immigrati, per poi pubblicare foto e video e dare vita a processi mediatici
in cui ognuno esprime la propria rabbia contro il soggetto di turno. Oggi
l'immigrato, ieri il posteggiatore etc..C'è
chi inneggia, addirittura, alla pulizia etnica “che venga l’esercito e li
ributti a mare”. Palermo è veramente in
grave crisi, la città della mia infanzia era un'altra: era aperta, tollerante,
accogliente. Oggi sta venendo fuori il peggio del peggio e la crisi economica e
la mancanza del lavoro non sono certo le motivazioni. Anche perché ed è fin
troppo ovvio dirlo, questi poveracci delle bancarelle o dei posteggiatori non
tolgono nulla a nessuno; non ditemi che rubano il lavoro ai palermitani anzi
spesso lo agevolano. Fino a qualche mese fa’ erano ricercati, vedo ancora
frotte di macchine in doppia fila di mamme con telefonino ultima moda davanti
le scuole, impiegati pubblici e liberi professionisti lasciare ai
parcheggiatori abusivi le chiavi in auto, per gestire la propria auto: tanto
c'è Giuseppe, Marco, Jhonny, Vito che con un euro pensa a tutto. Oppure il
ragazzo di colore che porta il carrello della spesa fino all’auto o
direttamente a casa, le buste d'acqua o lavora in cucina nel nostro ristorante
per una manciata di euro. Nomi di fantasia, nomi affibbiati dal Palermitano “civile”
che si compiaceva della sua generosità verso questi senza pensare cosa
nascondesse quel sorriso, se dietro ad ogni viso ci fosse una storia, una
famiglia, una tragedia. Oggi è tutto cambiato, c'è un odio viscerale che
viene fuori, cosa stà succedendo.....Palermo come Gotham city? Scopriremo che millenni fa, un mago malvagio è stato sepolto vivo sotto
quella che un giorno sarebbe diventata la Palermo felicissima, ma che oggi è
solo un modo di dire ai più sconosciuto, La sua essenza malvagia si è
infiltrata nel terreno, avvelenando ogni cosa che viene in contatto con la sua
oscurità o con qualunque cosa costruita su questo terreno. La tristezza
maggiore è vedere i giovani, questi giovani, il futuro di questo Paese,
rivolgere la loro giusta rabbia, per lo sfascio in cui ci troviamo, sbagliando però
obiettivo; contro i più deboli, chiedere raid dell'esercito contro gli immigrati,
posteggiatori evocare la guardia di Finanza contro i commercianti di Piazza San
Domenico e poi vivere una movida fatta di cicchetti ad un euro alla Vucciria
scegliendo, con ottimo spirito economico, locali che lavorano in nero per
risparmiare sulla birretta. Chiedere a gran voce la possibilità di fare
baldoria fino alle tre del mattino e lamentarsi di regole ed orari ma
pretendere che quest'ultime valgano solo per le fasce più deboli della società,
ma non per loro. Ci vorrebbe uno studio sociologico per cercare di
capire cos'è Palermo oggi, qual è il collante che ci tiene insieme, cosa fa’ di
noi una comunità e non una somma di individui, quando nemmeno il calcio
è riuscito a fare ciò. E' davvero arrivato il momento di lasciare
questa città? Ma non per la sporcizia, non perché nulla funziona, non per il
pizzo o altro ma per i suoi abitanti...
Nessun commento:
Posta un commento