Palermo 5/7/2013 - La condanna
dell’Unione Europea dell’Italia circa l’avviamento al lavoro delle persone con
disabilità non sarà l’unica condanna, ormai aspettiamo che arrivi anche quella per la mancata applicazione di tutte le norme che
obbligano all'abbattimento delle barriere architettoniche.
Di solito quando si parla di barriere architettoniche si
pensa subito alla persona con handicap, mentre la fruibilità di un ambiente è
per tutti. Per la mamma con il passeggino, per la persona incinta per l’anziano
per il bambino o per la persona momentaneamente limitata nei movimenti, ma
questo non sembra interessare nessuno almeno finchè non si è coinvolti in prima
persona. Le persone rimangono prigioniere negli ascensori guasti della metrò e
l’indifferenza seguita dalla burocrazia ti addita sottolineando la “tua
diversità” senza preoccuparsi che sei una persona. La cosa diventa incredibile se pensiamo che ancora oggi nelle ns città mancano del
tutto dei Piani organici di abbattimento delle barriere architettoniche e questo quasi sempre per un colpevole ritardo della stessa Amministrazione. Negli uffici comunali di Largo
Pozzillo ad esempio l’ascensore che porta i cittadini nella postazione anagrafica decentrata o al
Poliambulatorio dell’ASP è guasto da oltre tre mesi, in tutto questo tempo non
si è riusciti a bandire una gara
d’appalto per cambiare le funi, quasi si trattasse della manutenzione dello
Shuttle. I sovrappassi di via Regione Siciliana,
che consentirebbero a tutti un attraversamento in sicurezza, sono chiusi , quello di
angolo Via Nazario Sauro, o con ascensore guasto, quello davanti al parcheggio di via Nina
Siciliana. Tutti i marciapiedi
invasi da pali di segnaletica stradale, cestini getta carta pensiline dell’AMAT o addirittura da costruzioni del tutto abusive che occupano
per intero i marciapiedi e di cui nessuno sembra accorgersi.
Per non parlare
dei mezzi pubblici i cui autobus, quei pochi che hanno la pedana retraibile, quest’ultima è guasta da
anni senza possibilità di essere riparata. A tutto ciò l'Amministrazione risponde seraficamente di non essersi ancora dotata del PEBA (Piano
abbattimento barriere architettoniche) previsto dalla Legge 41 del 1986 e dalla
Legge 104 del 1992 e che nei fatti ammette di non conoscere affatto lo stato in cui versa la
città. Su questo, io credo, che la Regione
Sicilia debba e possa prendere un impegno cogente, per questo motivo ho scritto al Presidente Crocetta per
verificare, nel caso anche un eventuale commissariamento di quei Comuni che
risultano ancora oggi inadempienti.
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