sabato 6 luglio 2013

Viene prima il PD o il Paese...?


Viene prima l'uovo o la gallina? Aristotele, Plutarco ed altri si posero questo dilemma, ci pensavo qualche giorno addietro pensando a chi, oggi, nel PD mette in contrapposizione il Partito o la Società. Invero io non credo necessaria ne fruttuosa questa contrapposizione, che è pari al paradosso aristotelico, anzi se devo dirla tutta proprio non mi ci ritrovo. Non c'è dubbio che l'una senza l'altra non è possibile, ma se obbligato a scegliere preferisco un partito società, no aperto, ma apertissimo; aperto a tutti coloro vogliano partecipare. Questo fu lo spirito con cui facemmo il PD, questo dev'essere lo spirito con cui apriamo il PD #openPD. Oggi è inimmaginabile pensare a ricostruire un partito con un gruppo dirigente figlio di accordicchi tra correnti e correntine, in un momento in cui i cittadini voglio sentirsi "rassicurati" non possiamo ancora una volta pensare alle ns. poltrone più o meno comode. Un congresso subito dopo l'estate, con primarie che consentano a tutti , tutti quanti, di partecipare e scegliere il Segretario del partito nazionale e regionale e che questo segretario sia il leader che guiderà la coalizione verso il nuovo governo, non appena la parentesi di "salvezza" con Letta avrà fine, questo per il bene del Paese. Il Paese viene prima, gli interessi del nostro Paese vengono prima degli interessi personali, prima anche delle legittime ambizioni di ognuno di noi. Certo un leader forte non sarà accettato facilmente, ma dico al correntone del TTR (tutti tranne Renzi) voi non potete pensare di rifare il PD, perché il PD così com'è è proprio come lo avete voluto voi, debole, diviso, lontano dalle gente, perdente. Ci vuole un PD moderno, in grado di costruire un Piano di salvezza e sviluppo del Paese e dobbiamo farlo con tutti coloro che vogliano starci; ma per fare ciò serve un PD riformista con una guida forte e un sostegno tale da rimuovere tutte le resistenze che storicamente hanno frenato il cambiamento dell'Italia. Ieri al Teatro Crystal insieme a @Davide Faraone e @Fabrizio Ferrandelli e tanti, tanti altri amministratori della provincia abbiamo ragionato di come vogliamo fare, tanti i temi in discussione dall'acqua alla monnezza, dalla mancata rivoluzione di Crocetta ed il suo immobilismo sui temi dello sviluppo alle assurde mancanze ed inadempienze della città di Palermo. Sul fatto che le Circoscrizioni oggi siano solo una spesa improduttiva  in più per la città e su quello ancora più grave che lo saranno ancora nel futuro, visto che il tanto decantato decentramento non verrà realizzato. Per finire una riflessione ancora sul PD provinciale, si apre la stagione congressuale anche in città, mi piacerebbe che il prossimo Segretario Provinciale e la Direzione Provinciale divengano luoghi di discussione politica di indirizzo ed approfondimento, ritengo ineludibile un confronto, oggi inesistente, tra Consiglieri di Circoscrizioni e Consiglieri Comunali, tra questi e gli organismi direttivi.  Così come ritengo fondamentale che la città di Palermo torni ad avere una sua Direzione Comunale con Segretario anche in questo caso scelto con le primarie e che torni ad essere luogo autonomo di azione politica e
programmatica nella città insieme ai circoli cittadini.

Ecco il PD che vorrei, per il quale ancora una volta ci metto la faccia.



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