In molti spesso mi chiedono come faccia da una parte a professare la meditazione ZaZen, ispirata ai principi buddisti, e dall’altra sostenere idee e comportamenti socialmente impegnati, prendendo parte, anche politicamente, a tematiche rilevanti. La domanda nasce spesso dalla percezione comune del Buddismo come una pratica distante, confinata nella contemplazione silenziosa della meditazione o nella vita monastica. Ma per me, non c’è alcuna contraddizione. Come insegnava il maestro Thich Nhat Hanh, il Buddismo non è un rifugio dalla realtà, ma un modo per abbracciarla con consapevolezza e compassione.
Le Radici del Buddismo Socialmente Impegnato
Esiste una forma di Buddismo socialmente impegnato che applica i suoi insegnamenti alle questioni sociali, politiche, ambientali ed economiche. Radicato nei valori della compassione, della saggezza e dell’ahimsa, la nonviolenza, il Buddismo ci insegna che la sofferenza non può essere affrontata solo a livello personale, ma deve coinvolgere anche la società e i sistemi globali. Thich Nhat Hanh, maestro zen vietnamita, ha reso popolare questo approccio durante il secolo scorso. La sua vita ci ispira, mostrando che meditare non significa allontanarsi dai problemi del mondo, ma prepararci a comprendere e affrontare le sfide con consapevolezza e azione.
Per me, interessarmi di politica,
dei diritti di chi è emarginato, della lotta contro il razzismo e della
promozione della pace, specialmente in un momento storico in cui molti sembrano
concentrati sulla guerra, insomma essere di parte è un modo per vivere gli
insegnamenti del maestro Thay. La meditazione ZaZen e l’impegno sociale non
sono opposti, ma si rafforzano a vicenda. Compassione in azione, consapevolezza
e nonviolenza sono strumenti con cui affrontare le sfide della nostra società,
portando luce dove ci sono ombre.
Principi Fondamentali del
Buddismo Socialmente Impegnato
Interconnessione, compassione in
azione, equità, nonviolenza e consapevolezza sono i pilastri che guidano il
Buddismo socialmente impegnato. Questi principi ci esortano a riconoscere che
la nostra sofferenza è collegata a sistemi più ampi e che, attraverso azioni
consapevoli e compassionevoli, possiamo influire positivamente su di essi. Il
movimento ci incoraggia a trasformare la crescita spirituale personale in uno
strumento per alleviare le sofferenze collettive, promuovendo la giustizia e
l’armonia.
Il Buddismo socialmente impegnato è un percorso che ci invita a integrare pienamente la pratica spirituale con l’azione sociale. Non è una fuga dalla realtà, ma un modo per abbracciarla con compassione, consapevolezza e impegno. .
Thich Nhat Hanh ad esempio durante la guerra del Vietnam lavorava per portare pace e aiuto alle vittime della guerra, fondando scuole, cliniche mediche e iniziative di ricostruzione dei villaggi. In Tailandia c'è un Movimento di eco-Buddismo, diverse comunità buddiste impegnate nella sostenibilità ambientale, come il movimento per la foresta monastica in Thailandia. A livello locale, si può partecipare a campagne contro il razzismo o organizzare incontri di consapevolezza nelle scuole o nei quartieri. Insomma si potrebbe fare tanto.Ogni gesto di giustizia, ogni azione per la pace, è un seme piantato nel terreno del cambiamento. E per me, vivere il Buddismo come insegnato dal maestro Thay significa proprio questo: trasformare la consapevolezza interiore in pensieri e azioni che portano luce e speranza nel mondo, il mio impegno sarà, senza dubbio, solo una goccia nell'immenso mare. Tuttavia, far riflettere i discenti dei miei corsi è come piantare un seme. E tra i tanti semi, forse, qualcuno germoglierà e potrà trasformarsi in un magnifico fiore di loto, simbolo di bellezza e rinascita.
Nessun commento:
Posta un commento