Anche quest'anno il nostro viaggio è giunto al termine, ed è tempo di tirare le somme.
Come vi avevo anticipato circa due mesi fa, la meta prefissata era l'Asia Centrale, ma alcune interferenze burocratiche legate ai visti per la Federazione Russa ci hanno costretto a cambiare rotta. Pur avendo ottenuto i visti per soggiornare in Russia, non ci era consentito attraversarne i confini entrando e uscendo da diversi stati.
Tentativi di risolvere il problema a livello amministrativo si sono rivelati vani, oltre che costosi, e alla fine abbiamo dovuto accantonare il piano inizialeMa, come dico sempre, la vera meta non è la destinazione finale, bensì il viaggio stesso. Abbiamo quindi ricalcolato l'itinerario e deciso di esplorare la Russia asiatica, un Paese che ancora non conoscevamo del tutto. Abbiamo visitato città affascinanti come Astrachan', Kazan', Elista, oltre a Togliatti, intitolata al celebre segretario del PCI, e Stalingrado, dove il patriottismo è ancora molto sentito. Naturalmente, non possiamo mancare Mosca e le cittadine dell'Anello d'Oro, che ci hanno regalato scorci suggestivi e ricchi di storia.
Il nostro girovagare in Russia si è svolto proprio nei giorni in cui i conflitti nella regione si sono intensificati. Tuttavia, senza leggere le notizie, non ce ne saremmo nemmeno accorti. Questo ci ha confermato una sensazione già avuta in passato: i russi sono molto nazionalisti, critici verso l'Occidente e sostenitori nella larga maggioranza del loro attuale leader. Visitando città più piccole, abbiamo notato come figure storiche come Lenin siano ancora oggetto di venerazione.
La Russia che ho visto è un Paese in fermento, tanto economicamente quanto culturalmente. Ovunque ci sono cantieri, strade in costruzione e negozi ben forniti. I servizi pubblici sono impeccabili e la popolazione si mostra cordiale, nonostante ci vedesse come "nemici". Ho imparato a non parlare mai in inglese, preferendo qualche parola in russo accompagnata dalla frase "sono un turista italiano", che ha sempre funzionato. Sono stato fermato e controllato almeno una trentina di volte, ma mai ho avuto problemi. Un'accoglienza che mi ha sinceramente stupito e fatto sentire benvenuto, nonostante le tensioni politiche.
Una delle più belle sorprese è stata la Repubblica buddista di Calmucchia e la sua capitale Elista, un piccolo Nepal incastonato nella steppa asiatica. Il tempio buddista che abbiamo visitato e la preghiera insieme ai monaci sono stati momenti profondi, che da soli valgono l'intero viaggio.
Purtroppo, tutto ha una fine, anche i giorni a nostra disposizione.
I visti che avevamo validi per 16 giorni, e ne abbiamo fatti due di seguito a causa delle vicende legate ai confini. Così, usciti dalla Russia, abbiamo fatto tappa in Georgia per esplorare alcune zone non visitare lo scorso anno, godendoci l'aria fresca delle montagne. Infine, abbiamo trascorso una decina di giorni in Turchia, che amiamo sempre di più. Istanbul, in particolare, non smette mai di sorprenderci. Anche qui abbiamo notato un grande fermento, con la recente notizia dell'adesione della Turchia ai BRICS che conferma l'allontanamento dall'Europa e dall'economia legata al dollaro.
Da tempo sostengo che la Turchia abbia tutto: mare, montagne, opere d'arte, musei e antichità persino superiori a quelle italiane. È una sorta di fusione tra Italia e Grecia, con una storia millenaria che ha visto passare popoli e regni di ogni tipo. La sua cultura, il cibo e l'accoglienza la rendono una meta ideale, meno costosa e molto più gratificante rispetto all'Italia. Non c'è da stupirsi che attirerà sempre sempre più investimenti cinesi e russi.
Dopo circa 60 giorni di viaggio, ecco qualche numero per chi fosse curioso: abbiamo percorso complessivamente 15.000 km circa, con una media di 11 km/litro, spendendo in media 1,00 euro al litro di diesel (60 centesimi in Russia, 1 euro in Georgia, 1,10 in Turchia).
Il cibo è molto economico, soprattutto i beni di prima necessità, che costano circa la metà rispetto all'Italia. Le spese per le visite, Musei etc.., le assicurazioni temporanee per Russia e Georgia ammontano a qualche centinaio di euro, mentre la voce di spesa più grande è stata per i traghetti per e dalla Grecia, circa 600 euro andata e ritorno.Poi ovviamente ci sono le spese personali, quelle dipendono dalle scelte di ognuno: ristoranti, bar, souvenir e acquisti vari. C'è chi può spendere 100 euro al mese e chi 1000; sono spese soggettive, non strettamente necessarie al viaggio, e io ne faccio davvero pochissime.
Questo viaggio ci ha regalato esperienze uniche e ci ha permesso di scoprire luoghi affascinanti e cultura che non ci aspettavamo.
La Russia, con tutte le sue complessità, ci ha mostrato un volto diverso da quello dipinto dai media, mentre la Turchia si è confermata una destinazione straordinaria. Viaggiare in van ci ha permesso di vivere tutto questo in modo autentico, sentendoci parte integrante dei luoghi visitati. Ogni viaggio è un'opportunità per crescere e imparare, e questo non ha fatto eccezione.
E l'Asia Centrale? Sarà la volta buona il prossimo anno? Staremo a vedere!
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