giovedì 12 gennaio 2017

Vandali al Genoardo il giardino del Castello della Zisa




Ancora una volta, credo la terza! Ancora una volta 4 balordi distruggono tutto. Il giardino della Zisa è uno dei ns fiori all'occhiello, dopo che come Consiglio di Circoscrizione ci siamo battuti per realizzarlo e per rendere più vivibile e fruibile un giardino che si trova accanto ad uno dei monumenti arabi più belli e particolari di Palermo. (Il palazzo della Zisa un patrimonio Unesco di storia e cultura araba nel centro della ns Circoscrizione,  con quel giardino che è parte di quello che un tempo era  chiamato il Genoardo “Jannat al ard” ovvero il “paradiso della terra e che nel tempo passato con padiglioni e corsi d’acqua arrivava  fino al centro storico. 
Grazie all'Amministrazione Comunale eravamo riusciti a dare seguito alle ns delibere, a manutenere il giardino e dare vita al parco giochi;  l’ennesimo atto vandalico di ieri notte è un colpo al cuore.
Qua non si tratta di furti per fame o altro qua si tratta di piccoli atti vandalici e di vandali che godono nel distruggere quanto di buono e  bello si riesce a realizzare in questa città;  balordi che continuano a cadenza annuale ad entrare di notte, quando il giardino è incustodito per distruggere e imbrattare tutto.
Certo Noi non ci faremo prendere dallo scoramento e certamente non abbandoneremo l’idea del bello e del buono presente in quel giardino.  Chi organizza tali raid sappia che saremo sempre più presenti nel territorio; però è necessario che non solo l’Amministrazione sia sempre presente ma che le “Agenzie di socializzazione” in primis la Famiglia e subito dopo la Scuola, lavorino  di più sulla educazione civica tra i propri giovani, soprattutto nel riappropriarsi del territorio, per viverlo e sentirlo proprio;  perché senza la dovuta  crescita sociale e culturale necessaria, saremo sempre costretti a correre dietro a questi atti di puro cinismo, egoismo e forse anche “convenienza”. 
Aggiungo inoltre che serve però anche un maggiore controllo del territorio che porti ad una forte  repressione di questi fenomeni che faremmo male a definir “ragazzate” e “bravate” di piccoli balordi.

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