martedì 7 gennaio 2014

Sul prossimo Congresso Regionale del PD Sicilia

Sullo svolgimento del prossimo Congresso Regionale del PD è indubbio che ci saranno gli occhi puntati non solo del Partito a livello nazionale ma anche di tutta la Politica Siciliana.  Infatti in un momento in cui le difficoltà delle Regione Sicilia si dovranno tramutare necessariamente in scelte “obbligatorie e non più prorogabili”, sarà necessario sapere cosa fare e con chi fare;  quindi  la scelta del futuro Segretario Democratico è esiziale per comunicare qual è l’idea della Sicilia che il PD vorrà proporre ai siciliani.  
Persone, inclusione, porte aperte.
Non a caso il percorso politico che ci porterà al Congresso del PD siciliano potrà essere definito “innovativo” se insisterà nel rinnovamento dei metodi, ancor prima delle persone, sull’inclusione e sulla partecipazione. Su questi tre cardini poggia l’idea di un PD in cui la voglia di contare e di dire la propria che si respira nei Circoli e tra le persone diventa subito opportunità concreta di partecipazione.
Il Partito Democratico Siciliano ha l’obbligo di assumersi le responsabilità del cambiamento in un momento storico e politico delicato durante il quale si costruiranno  le fondamenta per il futuro di chi vive in Sicilia, non sono più ammissibili quindi traccheggiamenti, né fughe in avanti.
Ad Atene si diceva che “un uomo che non si interessa allo Stato non è innocuo, ma inutile”.
Noi oggi abbiamo un partito che sembra inutile alla maggioranza dei Siciliani, un partito che non ha sciolto nessuno dei dubbi derivati da un appoggio “entra esce” al Governo del Presidente Crocetta, un partito che non è riuscito a incidere a una gestione irrazionale e propagandistica della Sicilia. 
Un Partito che ha fatto sponda con le Amministrazioni passate, appiattito e senza nessuna contrapposizione e che oggi, nonostante abbia vinto le elezioni, continua ad essere ininfluente.
Ma è partendo dalla chiarezza del cosa si vuole fare, come vuole farsi e soprattutto con chi vuole  farsi che oggi dobbiamo accingerci a pensare al prossimo Congresso Regionale. Ben vengano, quindi, contributi concreti, stimoli per svolgere un lavoro intenso e costante di analisi dei problemi, dei bisogni e delle potenzialità dei territori, da parte di tutti iscritti e non, ma che questi siano scritti, dibattuti ed emendati nelle sedi della politica e soprattutto indichino una via progettuale e non una mera sostituzione.
Il Partito Democratico Siciliano può essere ricostruito dal basso verso l’alto, attraverso meccanismi che valorizzino quel mare inesplorato di idee, creatività, voglia di fare, competenze che il nostro
territorio racchiude. Iscritte e iscritti, elettrici ed elettori, cittadine e cittadini non più spettatori o megafoni di una linea politica o di una corrente ma espressione diretta della società che rappresentano. Dai Circoli e dai territori può emergere una classe dirigente “territoriale”, che rappresenti pienamente una volontà positiva e dinamica della comunità del lavoro, emanazione del mondo produttivo e sociale di appartenenza; così è stato per i Congressi Provinciali, così ci auspichiamo che sia per quello Regionale.

Maurizio Li Muli
Consigliere V Circoscrizione Palermo

Componente Direzione Provinciale PD Palermo

Nessun commento:

Posta un commento