Ieri in città si è svolta una grande festa ed un importante esercizio di
democrazia, quasi 7 mila concittadini provenienti
da Paesi diversi e non ancora pienamente italiani, hanno esercitato il loro diritto
di voto e scelto i loro rappresentanti.
Vorrei ricordare, l’impegno
personale dei candidati, la gran parte dei quali ha organizzato una campagna
elettorale capillare, fatta di riunioni, contatti personali, feste, oltre che
dei più tradizionali (almeno per noi) volantini, “santini elettorali” e manifesti.
Ma io credo che l’importanza di questo
risultato sta nella determinazione da parte degli stranieri di uscire
dall’ombra, di riaffermare la propria presenza e la propria aspirazione di
cittadinanza, che và ben oltre la presenza in città solo come “forza lavoro” più o meno precaria, e che rappresenta
la determinazione che questi nostri concittadini hanno circa le legittime
aspirazioni al riconoscimento, un desiderio pieno e condiviso di esistere e di
contare come membri a pieno titolo della società palermitana e non più soltanto
come “ospiti” di passaggio.
Le elezioni appena svolte sono solo il primo passo, la Consulta ora deve iniziare a funzionare concretamente,
dando rappresentatività al proprio elettorato e portandone le esigenze all'Amministrazione
Comunale; adesso la Consulta sceglierà il proprio Presidente che potrà partecipare
ai lavori del Consiglio Comunale mi auguroche
l’impegno finora profuso continui con un adeguato appoggio da parte di tutti i
colleghi del Consiglio Comunale, per farne di questa un organo dotato di una progettualità
politica in grado di far ascoltare la propria voce in maniera costruttiva e
propositiva.
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