Anche il 1 maggio, come per il giorno della Pasquetta e il 25 aprile, il parco Uditore è rimasto chiuso alle centinaia di cittadini che avevano pensato di trascorrere qualche ora o addirittura l’intero giorno all'aperto al suo interno. Il parco Uditore, nato dalla petizione di migliaia di cittadini che hanno raccolta le firme per trasformare il Fondo Uditore e dalla caparbia volontà dei volontari dell’associazione ‘U Parcu’, ha preso ormai vita. E’ un punto di riferimento non solo del quartiere Uditore, ma di tutta la città di Palermo, come testimonia l’affluenza continua nei giorni feriali e soprattutto la grandi affluenze nei giorni festivi. Ma il Parco non sempre è aperto.“E’ necessario però che dalla fase progettuale e sperimentale si passi alla fase due, quella della gestione professionale del Parco. Non è ammissibile infatti che il Parco per la sua gestione, per l’apertura e la chiusura, per la manutenzione e per la sicurezza di chi lo frequenta possa far capo solo ai volontari, oggi il Parco è un immenso campo con zone impraticabili data l’altezza delle erbacce. I volontari che mantengono oggi aperto il parco con grande spirito di sacrificio cercano di mantenere in vita un idea vincente, ma non hanno possibilità economiche né possono sostituire del tutto le Istituzioni”. Insomma un bene collettivo può essere gestito privatamente e se può, perché l'Amministrazione non è in grado, và scritto un regolamento, vanno date delle indicazioni o tutto deve restare nella volontà o nel tempo disponibile di un cittadino, per quanto questi possa essere mosso di grande voglia e tempo disponibile?.Mi piacerebbe capire le ragioni di questo stallo e conoscere le intenzioni delle due Amministrazioni, Assessorato Reg. Agricoltura e Comune di Palermo. L’unica cosa non accettabile è che proprio nei giorni in cui i cittadini pensano di poter godere del Parco, che si trova in piena città, lo debbano trovare chiuso per mancanza di custodi o altro”.
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