mercoledì 24 luglio 2013

Chiesa: due pesi e due misure?

Le manette all'ex parroco di Regina Pacis, a Palermo, non è solo uno degli ultimi  episodi di pedofilia di Palermo ma rappresenta un caso emblematico di come, purtroppo, la Chiesa Cattolica utilizza due pesi e due misure. Il sacerdote era stato già al centro di molte “chiacchiere”, aveva ricevuto denunce di molestia, era già stato condannato in primo grado. e la Chiesa di Palermo era stata molto leggere, limitandosi a trasferire il sacerdote da una parrocchia all'altra, lasciandolo in abiti talari e nella città di Palermo; tant'è che ancora oggi molti suoi ex parrocchiani si sentono in diritto di difenderne la persona e non credono alle accuse mossegli, proprio vista la totale mancanza di sanzione da parte della stessa gerarchia ecclesiale. Oggi ancora una volta il mutismo di questa Chiesa e di questa Gerarchia lascia esterrefatti, la notizia dell’arresto, generata da prove inconfutabili (intercettazioni) non è stata commentata dalla Chiesa. Non una parola, un silenzio di tomba. Nonostante lo stesso sacerdote sia stato implicato in un giro di prostituzione e, addirittura, si vocifera in un caso di omicidio maturato proprio in quel giro. Questo silenzio che la comunità cattolica non dovrebbe sopportare stride, invece, molto con la loquacità con il quale in tanti parroci sono intervenuti nelle polemiche post Pride e post Festino. La sola scelta di proiettare il simbolo del Pride (un fiocco viola) ha provocato reazioni stizzite di parroci, segretari del Cardinale e tanti cittadini appartenenti alla comunità cattolica. Da qui l'idea inaccettabile che non solo per le gerarchie cattoliche ma anche per molti appartenenti alla comunità cattolica ci siano due pesi e due misure. Ci si infiamma per la presenza del Pride a Palermo e per un simbolico fiocco rosa ma si tace sugli abusi di un parroco. La Chiesa palermitana sembra sempre più lontana da Francesco e dalla sua rivoluzione.

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